In-Side “Life”, recensione
Poche note e la via è tracciata. Fondamenta prog, passaggi hard’ n’ heavy e striature tecniche. Ecco a voi gli In-side ed il loro easy listening di stampo adult oriented.
Nati da poco più di 3 anni attorno alla vocalità eightees di Jago, la band offre le note di quattro abili musicisti: Marzio Francone, Abramo De Cillis, Gianni Cuccureddu e Sal Richard, anima compositiva dell’interessante quartetto piemontese, giunto alla seconda fatica. La band, sin dalle prime tracce (Life e Trapped in a Memory), sembra voler definire un intento revisionistico del proprio sound (Remember), riuscendo a rendere contemporanee sonorità deja ecù, qui arricchite da rallentamenti narrativi, proprio come accade in No hell, di certo tra le migliori tracce del full leght. Ma gli episodi degli di nota non sono certo pochi, infatti, sul medesimo orizzonte qualitativo si ritrovano le note di Eyes don’t lie e Made of stars, posta tra sensazioni Bowie e Creed, specchio di un demiurgico disegno narrativo, che rende l’album degno di nota.
Il disco, da riascoltare più volte per poterne cogliere le reali sfumature, oltre ad un sound piacevole ed avvolgente, offre anche un buon lavoro di cover art, in cui, dietro l’ottimo logo identificativo, si celano impeccabili photo session, poste ai bordi di un booklet essenziale definito da una font (forse poco leggibile), che accompagna l’ascoltatore tra le pieghe di uno storytelling accorto e tra le sonorità dirette che non disdegnano nè INXS nè Van Halen.
Tracklist:
01. Go To (intro)
02. Life
03. Trapped In A Memory
04. I Remember
05. No Hell
06. Save Your Mind
07. Made Of Stars
08. Test My Love
09. Eyes Don’t Lie