Tra i Castagni dell’Appennino. Conversazioni con Francesco Guccini, Marco Aime, recensione

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…che l’oggi restasse oggi senza domani o domani potesse tendere all’infinito e lo vorrei perché non sono quando non ci sei e resto solo coi pensieri miei, ed io… .

Collocata tra Bologna e Pistoia, Pàvana nasconde le sue essenze toscane dagli inevitabili influssi emiliani, giungendo ad imbastardire la propria impronta dialettale. Un tranquillo e suggestivo luogo, posto tra il Limentra e la Porrettana, pronto a raccontarsi ai bordi di quei castagni descritti dal titolo. Una scenografia autunnale genuina e per certi versi poetica, scelta accuratamente per questa ultima opera di Marco Aime, docente di antropologia culturale, già autore di numerose pubblicazioni.

Il libro, edito da Utet, casa editrice facente parte del gruppo De Agostini, appartiene alla collana Dialoghi sull’uomo, serie diretta da Giulia Cogoli, ed è stato dato alle stampe poche settimane addietro, mostrandosi come curiosa e sussurrata digressione del mondo Gucciniano, raccontato tra pagine lievi ed inconsuete, atte a ridefinire i contorni di un cantore per certi versi inedito. Infatti, attraverso una lunga conversazione amicale, il lettore avrà modo di godere di un itinerario libero, in grado di raccontare il cantautore modenese attraverso aneddoti curiosi e divertenti. Uno slancio sincero e diretto verso un passato vissuto tra esistenzialismo e poesia, in cui la “parola io” è stata più volte posta al centro della filosofia descrittiva dell’artista.

L’autore, attraverso arguzie narrative ed un’attenta osservazione, riesce a stimolare l’intervistato, svegliando indiscreti retroscena, non solo legati alla genesi delle canzoni, ma anche e soprattutto a quella vita vissuta dietro ad ispirazioni ed intuizioni, che hanno fanno di Guccini un monolite assoluto del cantautorato italiano. Un viatico in cui la musica appare ancora al servizio della parola, ed in cui inni immortali (Eskimo, La locomotiva…) si avvicinano a ritualismi divertiti e nostalgici sguardi, volti verso un passato vissuto con gli occhi di un grande poeta contemporaneo.
Una storia chiusa da un libro raccontato dai ricordi,qui intercalati tra il tempo che muta, le notti salvifiche e gli amori letterari. Una mescolanza di storie, persone e di rimandi ricercati all’uso di metafore ed allitterazioni.

Insomma un viaggio tra i colori elegiaci di un autunno duraturo, in cui il lettore scoprirà curiosi eventi ed imperdibili aneddoti, legati ad un sottile trait d’union.