Manuale per giovani band
Mi ricordo quando ai tempi del liceo iniziai a frequentare le salette di registrazione dell’artisticamente pigra Genova. Sin dalle prime uscite, mi resi subito conto che la mia capacità da musicante risultava alquanto limitata. Nonostante il fatto che il mio caro ed ingombrante amico Robbba (…con tre B), guru iniziatore della mia sei corde, insistesse per una mia formazione e cercasse di coinvolgermi nel suo mondo musicale. In cuor mio però già sapevo che il mio destino era quello di ascoltare-osservare-scrivere.
Fu così che iniziai a frequentare la saletta seguendo con passionaria attenzione le vicende della “Colonia Penale” il primo gruppo amatoriale che ho seguito con l’attenzione di un recensore in erba.
Quasi certamente era il 1992 e a quei tempi (ahimè) non esistevano le tecnologie facilitanti di oggi. Il demo si registrava su di una cassetta BASF, sulla quale si scriveva titolo e band in penna rossa. La distribuzione avveniva a macchia d’olio attraverso il percorso lineare: classe scolastica di appartenenza-classi di amici-scuole di amici degli amici. Risultava inoltre di basilare importanza, come ancora oggi accade, la presa live durante scioperi bianchi e le feste dogmatiche, che risultavano veri e propri festival di periferia, dove la qualità rimaneva ancorata verso il basso, ma trasudante una post adolescenziale voglia di essere.
Oggi, voltandomi indietro verso questi ricordi, mi chiedo teneramente come avrebbero potuto quelle band scolastiche riuscire ad emergere in una Genova timida e lontana dal mainstream, oltre che carente di strutture adeguate alla scena musicale. Forse, se qualcuno avesse avuto l’idea di scrivere un manuale come quello da poco pubblicato dalla Apogeo, qualcosa si sarebbe potuto fare, qualcuno avrebbe avuto più fortuna, maturando quella necessaria capacità di orientarsi tra scelte artistiche e commerciali.
Il musicista e giornalista Pier Calderan dopo alcune felici collaborazioni con la casa editrice milanese, ha deciso di dare alle stampe un interessante volume di circa 400 pagine, che con semplicità e fluidità descrittiva, delimita quel tracciato che “porta dal garage allo show business”, nel tentativo di orientare le giovani band emergenti, tra scelte artistiche e commerciali, superando problemi tecnici e normativi.
Il manuale definisce ogni aspetto di quello che è il viaggio delle nuove band verso la notorietà, partendo dalle disquisizioni tecniche, relative a strumentazione ed attrezzatura, attraverso la conoscenza non solo dei vari strumenti ma anche di equalizzatori, mixer, cavi, microfoni ed amplificatori. Passo dopo passo, attraversando il mondo dell’amplificazione si arriva alle diverse tecniche di registrazione che definiscono il rapporto ormai consolidato ed inevitabile che intercorre tra il sound in presa live ed in computer. Tramite poi un incredibile dose di elementi tecnici, le pagine di questo manuale di sopravvivenza all’underground, arrivano a definire i dettagli essenziali della produzione di cd demo, specificando anche alcune indicazioni relative a terminologie tecniche e ad un uso consapevole di software di montaggio audio.
A mio avviso il libro di Calderan, avrebbe potuto concludersi con il suo capitolo tre per essere già catalogabile nei libri a quattro stelle, ma l’ideatore dell’e-magazine “Audio, video & Music” ha deciso di vestire i panni del completista, portando a cinque stelle la sua creatura, arrivando a chiudere la perfezione di un cerchio. Infatti il “lato B” del vademecum ha inizio con il capitolo “Promozione”, in cui si definiscono tutti i parametri per una buona autopromozione.
Forse è proprio in questa fase che il lavoro si fa più delicato. In questi nove anni da recensore musicale, infatti, mi sono reso conto che la maggior parte delle band emergenti non utilizza un adeguato press kit. Al giorno d’oggi costa veramente poco (sia in termini di tempo, che denaro) realizzare una confezione grafica decorosa, visto che anche l’occhio vuole la sua parte. Parimenti essenziale risulta essere una lettera di accompagnamento in cui si appone la presentazione della band. Sembra alquanto semplice, ma vi assicuro che talvolta in redazione arrivano demo talmente malandati che ci si sente quasi in dovere di scartarli a priori…mi chiedo come si può inviare un cd senza nessuna informativa, all’interno di una bustina, senza indicare neppure il nome della band ma solo il titolo dell’album, per di più scritto a mano, storto e con un errore di ortografia!! Ebbene si è capitato anche questo!…insomma non è che si pretenda il booklet o una cover cartonata…ma a tutto c’è un limite!
Calderan, probabile vittima di similari imbarazzanti situazioni, definisce al meglio tutti i consigli per un ottimale promozione, valutando anche i nuovi canali telematici come Myspace o website di netlabel specializzate come My band music, Blissco e Sold out Music.
Il lungo viaggio verso il successo passa obbligatoriamente attraverso il battesimo del palcoscenico, capitolo tanto tecnico quanto interessante, soprattutto per ciò che riguarda l’aspetto fonico. Si giunge velocemente alla conclusione tramite gli aspetti burocratici legati all’Ente di previdenza e di assistenza per i lavoratori dello spettacolo oltrechè a tutti gli aspetti definiti dal mondo SIAE, troppo spesso non considerati.
Insomma un libro che riesce a insegnare molte cose, non solo a coloro che stanno cercando il successo, ma a tutti gli addetti ai lavori e a coloro che amano la musica e stanno cercando un approfondimento a 360°. Una lettura che, con la sua varietà informativa, non necessita di una scorsa lineare, in quanto si sviluppa su di un sentiero lungo il quale si incontrano molti interessanti e stuzzicanti bivi, tutti da percorrere.