G. storia ed estetica Grunge. VoloLibero
Quando nel 1991 ascoltai per la prima volta Ten dei Pearl Jam e Nevermind dei Nirvana capii che, pur non abbandonando la mia comfort zone, avrei potuto trovare un’uscita dal Punk 77 e dal Thrash Metal, perché là fuori qualcosa di interessante stava per accadere. In allora, però, ancora non sapevo nulla con certezza, ma ipotizzavo che quel nuovo graffiante sound potesse essere una nuova rivoluzione pronta a travolgere tutto.
Così, assieme i miei amici di sempre, iniziai a viaggiare verso Seattle… rimanendo (però) fermi in auto ad ascoltare Grunge nelle sue varie forme germinali (dai Temple of Dog ai Mother Love Bones) per capire da dove arrivassero e Eddie Vedder, Chris Cornell e Scott Weiland.
In quel 1991 è bene ricordare, inoltre, che non avevamo internet, ma solo la pazienza di leggere magazine musicali alla ricerca di informazioni, oltreché ascoltare Rock fm, fonte inesauribile di novità, promozioni e cultura.
Oggi, grazie a Matteo Ceschi, quel mondo torna a noi attraverso il saggio G. storia ed estetica Grunge, titolo più che mai figlio di quegli anni, in cui, era sufficiente una camicia di flanella a quadretti, i capelli lunghi e i boots per trasmettere quella nuova estetica resa globale da Smells Like Teen Spirits.
Il libro, edito da Volo Libero, partendo dall’habitat in cui il genere è nato e proliferato, ci invita a riscoprire la genesi del Grunge, anche attraverso band meno storicizzate come Bam Bam e Green River, mediante un sentiero ricco di citazioni, analisi e inedite testimonianze, pronte a descrivere una parabola in grado di raggiungere il proprio climax proprio nei primi anni ‘90.
Complementato da immagini in scala di grigio, il libro piacevolmente attrattivo, ci offre anche una bonus track: un vero e proprio decalogo musicale, in cui l’autore suggerisce 10 canzoni essenziali per capire il Grunge, e lo fa attraverso QR Code e didascalie, pronte a ingemmare un libro scorrevole e piacevolmente utile, non solo a chi quegli anni li ha vissuti, ma anche per coloro che, dal presente, desiderano andare nel recente passato a curiosare tra le ricchezze dell’ultima vera rivoluzione musicale.