FOLKABBESTIA: ascoltando questo “Il Frikketone 2.0”
Ormai “vecchio” di qualche mese, uscito a settembre ma sempre vivo di attualità come sempre accade per le scritture sociali di realtà “popolari” come quella della storica formazione pugliese dei Folkabbestia. Sulla scia di quel famoso brano “U frikkettone”, esce una sua edulcorazione contemporanea dal titolo “Il Frikkettone 2.0” per NRG Coop dove troviamo l’eponima traccia che è una rivisitazione dello storico brano che qui vede la partecipazione di Finaz ed Erriquez della Bandabardò e Dudu e Fry dei Modena City Ramblers. I nostri capitanati dalla voce di Lorenzo “Lollomanna” Mannarini ci regalano anche scritture nuove che come loro solito non perdono il piglio leggero e scanzonato senza tralasciare gli aspetti sociali come nella ballata “Il sole in inverno”, fotografia folk irlandese della vita di Benedetto Perone, militante comunista degli anni ’70. Ma anche l’amore in tinte greche e balcaniche con la chiusa intitola “S’agapò”, dove si respirano anche un’aria “argentina” nelle caratteristiche soluzioni di tromba… o un messaggio in pieno stile kombat in “Lo facciamo per voi”, direi quasi “metal” nelle metriche di drumming, dove i nostri si schierano contro il disboscamento delle campagne salentine. Un disco ricco di spunti e di belle sensazioni che sposa a pieno lo stile irlandese della lotte partigiane a suon di canzoni.
Nuovo disco. Un titolo emblematico. Al di la della nuova veste di questo brano di successo per la vostra carriera, che cos’altro sta a significare?
Sono anni che nel ritornello della canzone “ U frikkettone” cantiamo che non ne vogliamo più sapere di fare i fricchettoni, però in realtà continuiamo a farlo e forse ad esserlo. Ci piace ancora sognare un mondo migliore, e il ritornello di una nostra canzone recita così: “… se siamo in tanti a sognare il sogno è cosa reale, se siamo idee da cantare siamo musica, pace ed amore…”.
Quindi dopo 25 anni siamo ancora dei fricchettoni che con lo strumento sulle spalle salgono su un furgone per portare musica ed allegria da qualche parte in Italia e nel mondo, più fricchettoni di così? Certo ma fricchettoni 2.0, perché la nostra musica come la vita e la società cambia e si rinnova continuamente.
Interessante anche la copertina… un astronauta con i rasta…
La copertina nasce dall’idea che il fricchettone 2.0 venga proiettato nel futuro e l’immagine è estrapolata da un frame del videoclip del brano. Nel video e nella copertina il fricchettone 2.0 diventa un cosmonauta con dred incollati sul casco che a bordo della sua nave spaziale sgangherata, modello pulmino Wolkswagen anni ‘ 60, con bandiera della pace e adesivi di Bob Marley e Che Guevara incollati sulla tuta, compie mille avventure nello spazio, su altri pianeti, il pianeta Woodstock 69 o il pianeta Stratocaster 56… Alla fine il cosmofreak con i capelli bianchi torna sul pianeta terra, dai suoi anziani genitori, che lo accolgono a braccia aperte, un po’ commossi, offrendogli un’antica e buona tazza di te… Il video è stato scritto da Lorenzo Mannarini per la regia di Andrea Larosa/Lucerna Films. Executive Producer: Beppe Platania. Le animazioni del video e l’immagine di copertina sono del bravissimo disegnatore Etienne Visora.
E quindi, per questa nuova celebrazione… perché la scelta di queste collaborazioni storiche? Non avete mai pensato di trasgredire alle aspettative cercando qualcosa di assolutamente distante da voi?
Certo, a volte lo abbiamo fatto, nella nostra carriera abbiamo collaborato con artisti molto diversi da noi, come Franco Battiato, Caparezza, Otello Profazio, Daniele Sepe, solo per citarne alcuni. Questa volta abbiamo voluto collaborare con i nostri vecchi amici e compagni di viaggio, per celebrare una canzone che è nata negli anni novanta come il movimento folk italiano di cui fanno parte appunto i Modena City Ramblers, la Bandabardò e anche noi. Finaz e Fry hanno impreziosito il brano con la chitarra e il violino, Erriquez e Dudu hanno rielaborato il testo nei loro rispettivi dialetti e cantato insieme a Lorenzo e Osvaldo dei Folkabbestia. Al progetto si sono uniti anche vecchi membri della band e nuovi amici. In questo clima attuale di divisione, paura e sospetto verso gli altri, i musicisti più “fricchettoni” d’Italia si ritrovano ognuno con il proprio dialetto per cantare tutti insieme un nuovo inno alla pace e alla fratellanza. “Fricchettoni di tutto il mondo unitevi!”.
E restando sull’argomento… l’elettronica? Che rapporto avete con questa nuova dimensione dei frikkettoni?
Il mondo è cambiato e la musica pure. Viviamo nel mondo digitale di internet e siamo sommersi dai social ma i messaggi di giustizia e libertà sono ancora attuali. Certamente la musica di ispirazione folk e popolare deve rinnovarsi, mischiandosi ed interagendo con altri generi, altri strumenti, innovazioni tecnologiche e di stile, ma del resto lo ha sempre fatto… fa parte del suo DNA e citando il verso di una nostra canzone, “… sono dolcissime e infinite le vie del folk, sono santissime e maledette le vie del folk…”.
Ho come l’impressione, parlando in generale, che il folk abbia perso terreno sociale e che in qualche modo conservi solo l’aspetto romantico… che ne pensate?
In questo album ci sono molte tematiche sociali. Le canzoni riescono a trasmettere oltre che messaggi, soprattutto emozioni e le emozioni muovono gli animi e risvegliano le coscienze, per questo sono importantissime. Nel brano “Un giorno di festa” gli ideali sono quelli della Rivolta di Pasqua del 1916 quando il popolo irlandese si ribellò all’oppressione dell’invasore inglese. La libertà non è un regalo bisogna guadagnarsela. Con “Lo facciamo per voi” prendiamo le difese degli ulivi, che sono patrimonio fondamentale del paesaggio, della storia e della cultura pugliese. La campagna salentina viene paragonata alla foresta amazzonica e gli agricoltori sono dei novelli Chico Mendes che lottano e si oppongono al disboscamento e all’abbattimento del loro bene più caro. E citando la canzone contenuta nell’album “Il sole in inverno”… gli uomini cambiano ma i pensieri non si fermano e continuano e arrivano lontano…