Santo e Stone: misurando la vita, metterla alla prova, cercandone un senso
Un disco come “Cronico” mette alla prova tante piccole e grandi sfaccettature di tutti noi. Nel suo suono misuriamo i pregiudizi prima di tutto, sapendo che di base la trap, il rap, il pop digitale di oggi, si accostano a sinonimi di superficialità anche estetica. Eppure non è così, non sempre e di sicuro ora per questo lavoro firmato da Davide Sanfratello e Federico Dipasquale, in arte Santo e Stone, fondatori anche di una crew denominata VERO x VERO a cui si affida la genesi di tutto il lavoro che passa anche dentro le trame video. “Cronico” è un disco di vita, un disco di semplicità, un disco che, citando testualmente, “…ogni cosa che provo è una messa alla prova…”.
Sono nove inediti aperti e chiusi da due introduzioni, dove la lirica quasi adolescenziale si misura con il bisogno di contaminazione e di dialogo con i sentimenti. Aperture anche urbane dentro cliché di suoni digitali ampiamente didascalici ad una scuola raffinata e antica, immersione nella contemplazione e nella ricerca quando i nostri misurano una vocalità dolcemente sensibile sulle strofe dedicandosi in seconda istanza ad aperture mai troppo in maggiore… che bella “Vita”, questo retrogusto latino alla Carotone, questa preghiera laica alla vita che ovviamente non si pettina mai di esuberanze ma sempre, come in tutto il disco, mantiene legami nostalgici con tutto il resto. E senza svelarlo tutto, cito anche “La famiglia” dentro cui ho trovato interessante la lapidaria denuncia ai social network, dentro cui ho trovato interessanti questi suoni sghembi di “spinetta” ad introdurre un due metropolitano, momento forse più in linea con il vero stile classico.
Santo e Stone sfornano un lavoro che certamente si ficca dentro un calderone di cose già sentite ed ecco perché siamo chiamati a misurare i nostri pregiudizi e metterli alla prova, per andare oltre e rintracciare questa forte personalità che vive dietro il velo coprente delle apparenze.