Laura B: buon gusto vintage di emancipazione
Sicuramente le parole chiavi sono due. Vintage è la prima: perché Laura B in tantissimi dettagli fa tornare in scena quel certo modo di pensare alla musica, con quel filtro italiano anni ’70 e ’80, con quel piglio che molto deve al carattere forte di chi ha il rock nel sangue ma sempre devoto al santo pop. E poi emancipazione: perché questo disco lascia parola in prima persona alla donna, a questa ragazza di nessuno che in fondo non deve dipendere e non deve pagare debito di esistenza e riconoscenza. Ma anche e soprattutto la società vista e fotografata dai suoi occhi, quelli di una donna…
Esordio per Laura B dal titolo “La ragazza di nessuno” dentro cui su tutto si muove il soft rock di “Il giorno triste del tuo compleanno”, quasi fosse una bandiera urban con un modo di pensare alla notte e ai suoi colori. Diviene lounge poi il suono con soluzioni davvero interessanti per la title track del disco che forse sbandiera anche un bell’incontro tra passato e futuro.
La violenza e la rinascita dentro il singolo “Elisa”, brano che ha anticipato tutto il lavoro della cantautrice bresciana e che davvero segna un punto alto a suo favore. Qui metrica, melodia e timbrica vocale sembrano combaciare soprattutto dentro la scrittura della strofa che caratterizza subito tutto. Il rock dicevamo e qui cade a fagiolo l’inciso di “Cristina”, dove però la nostra (più che altrove) paga un debito di riconoscenza verso stilemi più conosciuti e forse la Bertè è l’ombra che più oscura tutto il quadro. E che bello il finale affidato a “Norma”, canzone di forti nostalgie come questa fisarmonica che colora aperture in maggiore e chiuse in minore che tanto sanno dei cantautori italiani del tempo. Laura B ci regala un Ep interessante, ancora vincolato a troppe figure conosciute ma già assai maturo e consapevole della forza che può e che sarà capace di mettere in campo.