Franco Battiato – Gommalacca
Trasmutano i tempi, i gusti, le buone vibrazioni. Una volta rinchiuso nelle gabbie dorate di Cage oggi vibrante contagiato da Smashing Pumpkins, Franco Battiato da quasi 6 lustri a questa parte percorre e precorre i tortuosi sentieri nei boschi della innovazione musicale, inscatolando insieme melodie, ritmi e dissonanze, scuotendo forte il tutto e distillando la parte più preziosa, lucente ed enigmatica.
Capire il Franco Battiato di oggi significa averlo seguito sin dai tempi di Fetus (1971) quando, sconosciuto ai più, faceva brillare alla luce la sua intepretazione personalissima della Musica di influenza Contemporanea.
Da quel periodo di lunghe ombre lo abbiamo seguito, inseguito, capito ed incompreso, inteso e frainteso più volte.
Oggi Gommalacca.
Dentro la sua scatola magica c’è un po’ di tutto: crossover, dub, techno, opera, classica, contemporanea. Dal distillato cola un prodotto adesivo, come la gommalacca, che aderisce ai nostri giorni solidificandosi poi e diventandone parte integrante, coeso ed inscindibile eppure così asimmetrico nella sua varietà trasversale.
Come la gommalacca sfugge, scivola, sborda e travalica gli argini che tentate di costruire, creando una macchia lucente di realtà scissa eppur così neorealista da abbagliarvi in un lampo di cielo invernale.
Pericoloso tentare di inquadrare il tutto in una definizione, una volta trovata, una nuova macchia di Gommalacca schizza via impazzita e dipinge il nostro reale con colori inaspettati, crudi e sintetici, spigolosi ed ombrosi.
La realtà del Battiato di oggi è frattale, dove il particolare non è nient’altro che il tutto in miniatura e la dimensione travalica quella consueta mentre gli spigoli, gli antri e le insenature musicali si incastrano tra loro a costruire geometrie sonore ardite, inaspettate, sorprese e sorprendenti.
Suoni sintetici, testi criptici, arrangiamenti ruvidi: Gommalacca fluisce attraverso le dieci gocce trasformate in brani, graffia, brucia, solo talvolta accarezza, si insinua all’interno dei canoni compositivi classici e ne fa esplodere le simmetrie.
Suoni a tratti caldi come asfalto urbano in assolati pomeriggi d’agosto, a volte gelidi e umidi come pioggia notturna d’inverno.
Gommalacca è un fluido irritante, irritabile ed irritato, urticante ma algido come i paesaggi urbani che dipinge.
E dal gelo spuntano boccioli di emozioni, rosei a primavera, madidi di essenza vitale e di sentimenti perchè in fondo siamo petali in balia della tumultuosa corrente della vita. E per questo viviamo vite parallele.
Cercate un ritratto dei nostri tempi? Intingete il pollice in un paio di gocce di Gommalacca e fate attenzione alle inaspettate aderenze.
Gommalacca contiene 10 canzoni:
- Shock in my town
- Auto da fè
- Casta diva
- Il ballo del potere
- La preda
- Il mantello e la spiga
- È stato molto bello
- Quello che fu
- Vite parallele
- Shakleton
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