Bob Balera: il song book e un disco dedito all’amore
Incontriamo Romeo Campagnolo e Matteo Marenduzzo, quest’ultimo noto alle cronache discografiche per la sua label Dischi Soviet Studio a cui faremo riferimento per questo nuovo grande disco dei Bob Balera dal titolo “Pianeti”. Il duo veneto ha saputo bene come impastare passato e futuro dentro un sound che richiama quel gusto dance, funk e cantautorale italiano, dentro cui il fantasma di Battisti impera (onestamente accoolto e dichiarato). Sono canzoni liquide che all’amore affidano il vero leitmotiv. La donna, il sentimento, il tempo passato che discute di forma e di arte con il futuro. Un battere per niente lieve che smuove il passo e ci regala belle vibrazioni. E in tutto questo esiste in rete anche un SongBook e ci chiediamo se e quando sarà disponibile anche in forma fisica. Sono cose belle queste… e ne parliamo proprio con Matteo Marenduzzo:
Un titolo spaziale. Siamo pianeti o saremo pianeti? Il che apre scenari e interpretazioni interessanti…
Allo stato attuale, siamo pianeti che orbitano attorno ad un centro comune ma che non riescono a comunicare; in futuro, in una nuova dimensione, forse saremo intimamente connessi.
Che poi ragionandoci su: un pianeta forse è una delle cose più antiche di sempre. Come a dire, qualcosa che non cambia mai… come a dire che nonostante il futuro imperante saremo sempre come dei pianeti?
L’essere umano, pregio o difetto che sia, tende a dimenticare, i successi come i drammi, ed è quindi destinato a ripercorrere ciclicamente i propri errori, sostanzialmente rimanendo sempre uguale a sé stesso. È una visione forse non troppo positiva, magari nemmeno completamente realistica, ma che ha un fondo di verità.
L’amore: un tema importante per il disco vero?
Per noi Bob Balera è senza dubbio un tema centrale, paradossalmente per il fatto che è un sentimento che rincorriamo da tempo, ma che abbiamo vissuto più attraverso le canzoni, i libri, i film, che nella vita reale. Ecco quindi da dove arriva la nostra fascinazione per questo tema, centrale peraltro nella vita di (quasi) tutti gli esseri umani.
La donna: altro tema portante. E se qualcuno dovesse tacciarvi di sessismo? Tanto oggi va di moda… eppure l’amore non passa solo per gli eterosessuali…
Sono in completo e sincero disaccordo con qualsiasi atteggiamento sessista, quindi impermeabile ad una critica di questo genere, che peraltro, per certi versi, ci è già stata mossa da alcuni ascoltatori. Con la mia precedente band (Riaffiora), in tempi “meno” sospetti, ho scritto brani riguardanti coppie omosessuali o fluide (“Lo Schianto”, ad esempio). La stessa “Veronica” (presente nell’album “Pianeti”), prevedeva che il lui della coppia si innamorasse di un altro uomo, mettendo in crisi un rapporto consolidato, ma in un periodo storico in cui un tema del genere (come scrivi tu) è alla moda, e spesso abusato, abbiamo preferito non cercare di cavalcare una tendenza, quanto piuttosto dare importanza al valore intrinseco del brano.
Battisti: altro centro nevralgico che di certo non nascondete. Perché questo legame se posso?
Lo palesiamo anzi, con la nostra rilettura de “L’Aquila”. È un artista a cui ci sentiamo affini, che forse stiamo apprezzando a pieno solo negli ultimi anni, pur dovendo ancora approfondire molti ambiti della sua geniale, estremamente variegata ed ispirata produzione.