This is Why – Paramore recensione
Piccola premessa.
“In narrativa, un colpo di scena è una svolta improvvisa nello sviluppo della trama, usata per stupire il lettore o per mantenerne vivo l’interesse. […] Un colpo di scena può consistere per esempio in un repentino ribaltamento di una situazione, o di una rivelazione che porta il lettore a reinterpretare sotto una luce nuova e completamente diversa gli eventi occorsi in precedenza”.
Così recita la pagina Wikipedia che tratta del “colpo di scena” ed io, rubandomi letteralmente la fonte appena virgolettata, potrei raccontarvi di questo disco fermandomi addirittura qui.
Già, perché se guardo indietro a quella rovente estate del 2007 in cui i Paramore diedero alle stampe “RIOT!”, un disco tutto Telecaster, maglie a righe e Vans al piede, mai da parte loro mi sarei aspettato un album simile.
This is Why la recensione
Attivi ormai da quasi vent’anni, la band originaria di Franklin nel Tennessee ha pubblicato 5 album, di cui l’ultimo, “After Laughter”, datato 2017, si presentava con un suono decisamente pop, in netto contrasto con le passate produzioni di stampo emo punk che avevano tanto contraddistinto il gruppo fino a quel momento.
In questa pausa lunga sei anni i membri della band si sono concentrati sui loro rispettivi progetti individuali, per poi annunciare in piena emergenza covid un nuovo disco, descrivendo esso come un ritorno alle origini, più tagliente e chitarristico.
Haley Williams e soci nel febbraio scorso mantengono decisamente la promessa e le (belle) sorprese non mancano.
In quest’ultima fatica discografica, le chitarre, assieme alla indistinguibile voce della frontwoman sono il solido perno di tutta l’opera, ma è soprattutto il sound a sbalordire completamente. Fresco, originale, nuovo ma allo stesso tempo retrò.
Un contrasto fra neo-psichedelia e dance rock (“This Is Why”, “Running Out of Time”, “Figure 8”) che si alterna a sonorità più morbide e intime, che in questo disco trova ampio spazio in una emozionante successione di sublimi e toccanti atmosfere minimal (“Big Man, Little Dignity”, “Liar”, “Crave”, “Thick Sull”). Il tanto annunciato e atteso ritorno delle sei corde fa riemergere prepotenti le loro mai abbandonate radici emo/punk revival degli esordi, che qui si presentano con una aggressività più matura (“The News”, “C’est Comme Ça”, “Your First”).
“This Is Why” è una raccolta di brani inedita sotto tutti i punti di vista, che mette d’accordo anche chi da sempre ha avuto un certo scetticismo per la scena emo/punk degli anni ‘00, di cui i Paramore sono senza alcun dubbio una bandiera storica e, per merito di dischi come questo, forse anche l’ultima con qualcosa di bello da offrire.