My flame burns blue

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“Questo disco spiega cosa ho fatto negli ultimi dodici anni quando non impugnavo una chitarra elettrica”

(Elvis Costello)

Il disco dal vivo in questione è un riassunto del lavoro svolto da Costello in questi anni con il Brodsky Quartet, con Burt Bacharach, con la soprano Anne-Sophie von Otter e con la Mingus Big Band. A dare nuova linfa e unitarietà a questa musica è stata la collaborazione con la Metropole Orkest, ensemble olandese che è anche l’ unica orchestra jazz al mondo con una sezione d’ archi.

Le registrazioni dal vivo che hanno dato vita a My Flame Burns Blue sono state effettuate nell’estate del 2004 all’Aia, durante il Festival Jazz del Mare del Nord: nel CD troviamo 70 minuti di musica in cui Elvis Costello fa da vocalist dinanzi all’orchestra condotta da Vince Mendoza (e l’immancabile Steve Nieve al piano).

I brani sono 14 ma solo 3 appartengono al repertorio passato di Costello – Clubland, Almost Blue e Watching the detectives – per il resto troviamo esempi della sua collaborazione con la Mingus Big Band – è stata la moglie di Charles Mingus, Sue, a volere che Costello scrivesse dei testi per alcuni brani del leggendario jazzista – poi non passa certo inosservata God give me strength – dall’album scritto a quattro mani con Burt Bacharach.

La canzone che dà il titolo all’album nasce invece da un brano di Billy Strayhorn – Blood Count – per il quale Costello scrisse un testo al tempo della collaborazione con la von Otter: il brano non trovò posto su quel disco ma è un piacere scoprirlo qui.

I momenti felici abbondano, la sensazione è che queste serate olandesi abbiano visto orchestra e cantante in stato di grazia, merito degli arrangiamenti – nutrita la schiera di arrangiatori oltre al direttore Mendoza hanno collaborato Mike Mossman, Steve Nieve, Bill Frisell e lo stesso Costello – che hanno saputo esaltare le musiche, anche rinnovando con buon risultato un classico di Costello come Watching the Detectives che qui suona come una musica da film degli anni ’50.

Chi scrive non può poi che elogiare la decisione di includere in scaletta Episode of Blonde che come ho già avuto modo di scrivere è uno dei punti più alti toccati di recente dal songwriting di Elvis Costello.

In definitiva si tratta di un disco che illustra con successo le attività extra rock di Costello, attività spesso guardate con scetticismo dalla critica e ignorate dal pubblico ma che trovano qui – grazie alla Metropole Orkest – una veste che le rende appetibili a un pubblico più vasto: disco consigliatissimo.

La confezione contiene un CD in omaggio che presenta estratti dal balletto per il “Sogno di una notte di mezza estate” musicato da Costello per il Teatro di Reggio Emilia.