I Barbari  “Supernove Che Fanno Bang!”, recensione album

Ho impiegato appena sette secondi per fugare ogni dubbio. La voce dalla timbrica granulare, il ritmo arrembante e l’impronta Punk intarsiata di aggressività heavy (che tanto mi ha riportato alla mente i primi Gerson) hanno mitigato la mia perplessità su questo Supernoveche fanno Bang!,  titolazione a mio avviso poco attrattiva, a differenza della setilist ruvida e ben strutturata.

Ma di chi stiamo parlando? Di Andrea Colcera (voce),  Mattia Capparelli (chitarra) Michele Dal Forno (basso) e Mattia Portioli (batteria), quattro angoli di una nuova uscita ODR. Si chiamano I Barbari e offrono un sound contusivo, posto tra ipo-stoner e anni ‘90.

Giunti al secondo full lenght, la band mantovana sorprende e convince grazie ad un impatto sonoro heavy Rock piuttosto coinvolgente, in cui appare difficile eleggere le tracce migliori. Le nove composizioni appaiono  facce similari di un ennaedro, che fa leva sullo smarrimento sociale, la perdizione sensoriale e gli squilibri emozionali.

L’album, di certo annoverabile tra migliori uscite del mese, naviga a vista tra note sludge de Il Karma non mente e le disturbanti note blues di Ciò che non è stato, che non potrà che piacere a chi ha amato gli Afterhours. Le ritmiche acuiscono l’inevitabilmente headbanging con Caduti dalla civiltà, per poi giocare tra le deliziose ripartenze di Generazione kebab, esplosiva e granulare.

Insomma un disco che “improvvisamente”, è riuscito a conquistarmi, anche grazie alla giusta scelta di giocare con la lingua madre. Unico difetto? L’imperdonabile scelta di non pensare ad un booklet con foto session e testi.

Tracklist

1 Solo
2 Supernove Che Fanno Bang!
3 Ciò Che Non E’ Stato
4 Seppelliti Dalle Ombre
5 Il Karma Non Mente
6 Caduti Dalla Civiltà
7 Generazione Kebab
8 Improvvisamente
9 Sarò Il Tuo Problema