News. “Tupac storia di un ribelle” A.Di Quarto
Andrea Di Quarto
TUPAC
Storia di un ribelle
Tupac Shakur muore assassinato a Las Vegas nel 1996, un crimine per cui tuttora nessuno è mai stato arrestato. Rapper, attore, poeta e attivista, aveva appena venticinque anni, ma era già assurto allo status di superstar con quattro album all’attivo – due dei quali avevano debuttato al primo posto – e un quinto in uscita. Anche il cinema si era accorto di lui: aveva recitato in una manciata di film al fianco di attori del calibro di Omar Epps, Tim Roth, Mickey Rourke e Jim Belushi.
Di gran lunga il rapper più famoso della storia dell’hip hop, ha venduto settantacinque milioni di dischi in tutto il mondo, grazie anche a ben otto album usciti dopo la sua morte. Dal 2017 è incluso nella Rock and Roll Hall of Fame.
Critico schietto delle questioni politiche e sociali che affliggevano (e affliggono) l’America, attraverso testi che raccontavano storie potenti di razzismo, brutalità della polizia, violenza e altre questioni sociali, Tupac era anche un enigma, un puzzle impossibile da risolvere. Un amalgama confuso di arte profonda e realtà travagliata che il pubblico ha comunque abbracciato. Un artista selvaggio, libero, autolesionista e sincero. Un’icona culturale con contraddizioni sorprendenti, che ha narrato le meraviglie e i guai del nostro mondo.
Questa appassionata biografia ne ripercorre la breve, ma estremamente incisiva, esistenza. Un racconto che parte dalle radici della sua famiglia, nella Carolina del Nord, segue le vicende della madre Afeni – ex militante del Black Panther Party, imprigionata e processata dall’FBI – e narra l’ascesa di Tupac dalla povertà più estrema ad artista di successo e portavoce della sua generazione.