Mad Dogs “We are ready to testify”, recensione
Riff anni ‘90, acceleratore schiacciato, attitudine punk rock, polveri garage e timbro vocale graffiato: Ladies and Gentlemen this is the Mad Dogs return.
“Devota” al rock, la band torna sotto l’ala della Go Down Records con un nuovo album, la cui energia viene perfettamente narrata da un’ottima work art, in cui simboli, metafore e linee dinamiche definiscono visivamente una chiara attitudine Bad Religion ( No regret). La nuova release, lanciata dal singolo Not waiting, si avvolge tra sguardi retrò (Take the time), trovando in What do you say? un’interessante specchio sonoro, le cui calmierate note giocano con riverberi e semplici passaggi chitarristici.
L’intrisa mescolanza di rimandi stilistici trova poi un riuscito trampolino di lancio in Hard fight, le cui venature punk rock anni ‘90 disegnano un anthem vero e proprio, trainato dalle chitarre di Cipolletti e Zenobi. Mentre le sei corde viaggiano tra le tracce, i cori vintage e la modulata bass line forniscono, poi, gli ingredienti ragionati di reminiscenze Stones, qui intercalati tra garage e street punk.
Tra i migliori episodi di questo nuovo LP, però (soggettivamente parlando) sento di dover porre l’accento sulla semplicità armonica di I believe and R’n’ R, dalla quale sembra uscire l’imprinting del west end, e sulla titletrack, habitat in cui (finalmente!) viene dato più respiro alla quattro corde di Mosciatti. Il brano, sporco e diretto entra direttamente nel mood di chi ascolta, mostrando come le idee dei Mad Dogs siano vive e comunicative, esattamente come questo loro nuovo vinile.
Tracklist
SIDE A
1. Leave Your Mark On What You Do
2. No Regrets
3. Not Waiting
4. Take The Time
5. What Do You Say?
SIDE B
1. Hard Fight
2. Ben’s Legacy
3. I Believe In R’n’R
4. We Are Ready To Testify
5. Postcard From Nowhere