Ondanueve String Quartet: ascoltando “Mutazioni”
Ancora ha voce nei canali della critica indipendente questo disco firmato da un quartetto d’archi di grandissima carriera, anche e soprattutto in ambito cinematografico ma anche televisivo… il loro suono ha impreziosito pubblicità famose e pellicole di grande successo. Ma oggi ascoltiamo questo disco pubblicato dalla RadiciMusic: si intitola “Mutazioni” ed è una prova di contaminazione e di “mutazione” quella degli Ondanueve String Quartet. L’intento di rendere accessibile al grande pubblico strutture e scritture che spesso restano confinate in una nicchia di ascolti selettivi dal palato finemente educato. Dunque dalle trame personali di ognuno, si emancipa il suono e la scrittura per approdare dentro forme comuni, popolari e popolane (se mi si concede il termine). Dal singolo “Sbeat” a “La Mano de Dios”, sembra davvero di poter fare un bel viaggio dai colori accesi, dentro tradizioni e segreti, dentro passioni villane e dolcissime rivoluzioni dell’anima. Suonano accenni di musiche balcaniche, milonghe ma anche del pop più quotidiano in qualche passaggio di “A Day in Seville” o qualche sfumatura che addirittura un poco richiama quel sapore irish dentro le volute di “Filumena”. Un ascolto prezioso, popolare ma finemente ricamato… per innalzare l’asticella dei palati ormai troppo assuefatti alla superficie delle cose.
Ormai è passato un anno dal lancio di questo disco. Un anno in cui le rivoluzioni sono state tante. Se vi chiedessi un riassunto? In sostanza, secondo voi “Mutazioni” come è stato accolto?
Secondo noi è stato molto apprezzato soprattutto, cosa che a noi gratifica tantissimo, dai nostri colleghi musicisti.
Trovate che in genere questo mondo musicale vive ancora “chiuso” dentro una nicchia di fedeli dal palato fine? Oppure, come nel vostro intento immagino, si contamina di un riscontro popolare?
C’è da dire che molti palati non sono fini perché non hanno avuto modo di conoscere altro, bombardati da radio, tv e classifiche comprate a peso di click. Noi cerchiamo di far conoscere e poi chi ci ama ci segua
Com’è cambiata la vostra scrittura e il vostro modo di pensare alla musica in questo anno?
Il nostro modo di pensare e scrivere è rimasto più o meno lo stesso. Cambiano i progetti ma abbiamo ancora diverse idee da realizzare.
E se doveste registrare ora questo disco, come verrebbe fuori secondo voi?
Non lo sapremo finché non saremo entrati in sala.
Nuove scritture in cantiere? E se “Mutazioni” ha quel sangue caldo di Spagna e Argentina, come arriva a me per lo meno, un prossimo lavoro di contaminazione secondo voi verso quale mondo si potrebbe rivolgere?
La musica nasce in tante maniere. La nostra prende forma piano piano. Si vedrà quando inizieremo ad ascoltare le nostre idee e ne aggiungeremo altre prendendo forma il tutto