Fela Kuti – Discografia ragionata – Parte 6 – 1975
1975
Già alla fine del 1974 il governo di Yakubu Gowon, che in precedenza si era distinto per la positiva gestione del periodo post-bellico promuovendo la riconciliazione etnica e favorendo il boom del petrolio, aveva cominciato a scricchiolare. Il Piano di Sviluppo Nazionale, che prevedeva lo sviluppo dell sistema educativo, la costruzione di alloggi popolari, il rafforzamento della rete di trasporti e comunicazioni e un nuovo censimento nazionale, non stava dando i risultati sperati, soprattutto a causa della drammatica diffusione della corruzione, che vedeva coinvolti tutti i livelli gerarchici del potere, dagli alti funzionari governativi fino ai singoli poliziotti e militari.
La canalizzazione verso le elite dell’enorme quantità di denaro derivante dalla vendita del petrolio, che costituiva circa l’80 % degli introiti nazionali, alimentava l’insanabile frattura tra ricchi e poveri. Ingenti flussi migratori che dai villaggi si spostavano verso le grandi città da una parte provocarono la diminuzione della produzione agricola, tanto che la Nigeria cominciò ad importare beni di prima necessità come il riso e l’olio di palma, mentre dall’altra fecero esplodere i ghetti urbani, nel cui degrado si rafforzarono bande malavitose dedite ad ogni genere di attività criminale. Il governo reagì all’aumento della violenza militarizzando le città, a partire da Lagos, dove gli scontri a fuoco tra soldati e bande locali avvenivano sempre più di frequente.
La tensione sociale interna crescente si contrapponeva ai successi ottenuti dalla Nigeria in campo internazionale. Fu grazie alla spinta politica di Gowon che si creò l’Economic Community of West African States, alleanza economica di 16 nazioni che doveva agire nello spirito della cooperazione pan-africana auspicata da Nkrumah. La Nigeria fu anche scelta per ospitare alla fine del 75 il secondo Festival Africano delle Arti e della Cultura, il FESTAC, la cui prima edizione si era svolta nel Senegal di Senghor ben nove anni prima. Ma nell’ottobre del 74 Gowon rimandò il FESTAC di due anni, e annunciò che la promessa transizione verso un governo civile, che si sarebbe dovuta realizzare tramite elezioni democratiche nel corso del 75, sarebbe stata posticipata a data da definire, provocando forti proteste che partirono sopratutto dai campus universitari. Nel luglio del 1975, mentre il presidente Gowon era in missione all’estero, un colpo di Stato portò al potere il generale mussulmano di etnia hausa Murtala Mohammed.
Il materiale di Fela pubblicato nel 75 negli album He Miss Road, Noise fo Vendor Mouth, Confusion ed Everything Scatter fa riferimento proprio al caos crescente della nazione, con Lagos come epicentro.
Gli Africa 70 erano al loro apice, il loro groove era davvero terrificante e la voce di Fela rivelava una forma smagliante. He Miss Road (su CD assieme a Expensive Shit) contiene tre brani di pura satira sociale incentrati sulla fine di un sogno e sull’amara constatazione della dura realtà. In particolare Monday Morning il Lagos, uno splendido mid-tempo in dodici ottavi, usa il lunedì mattina, quando la festosità del weekend è finita e si riprende contatto con la durezza della realtà quotidiana, come metafora della transizione dalla speranza alla consapevolezza del disastro sociale in corso.
Il sabato tiriamo su i baldacchini per le feste nelle strade di Lagos,
e la domenica beviamo ciò che ci offre il mondo.
Ma il lunedì tutto è finito,
non si può più ottenere credito,
né si possono fare debiti,
e pagarsi da bere costa un occhio.
Il lunedì mattina non vuole sentire sciocchezze.
Se vieni a chiedermi di pagare i miei debiti ti risponderò che è lunedì mattina,
e che il lunedì mattina non c’è posto per le sciocchezze.
Se mi chiedi un prestito ti dirò che è lunedì mattina.
Lagos non accetta sciocchezze il lunedì mattina.
Se sei affamato ti sentirai rispondere che è lunedì mattina,
non scaricare su di me il peso della tua sfortuna, è lunedì mattina.
Se dici a un tassista che non puoi pagare la corsa di lunedì mattina,
lui sfogherà su di te tutte le sue frustrazioni della sera prima.
Non caricateci il peso della sfortuna di Lagos,
E’ lunedì mattina.
(Monday Morning in Lagos)
Everything Scatter e Noise for Vendor Mouth (pubblicati insieme nello stesso CD) sono due album splendidi e assolutamente da ascoltare. Nel primo è contenuta la straordinaria Who No Know Go Know, chi non sa deve sapere. “Loro parlano e noi non ascoltiamo, non lo sappiamo. Nkrumah ha gridato per l’Africa e noi non lo abbiamo ascoltato, Nkrumah è morto e non lo abbiamo ascoltato. Sekou Toure ha gridato e non lo abbiamo ascoltato, anche Idi Amin ha gridato, è morto e noi non lo abbiamo ascoltato. Chi non sa deve sapere, deve sapere prima di morire che un nero deve combattere per i neri.”
La title track di Vendor Mouth è un funky scuro, trascinante e drammatico, in cui il groove viene svelato lentamente e solo dopo una lunga introduzione resa drammatica da una esasperante fanfara che squilla sull’incedere solenne della sezione ritmica. La musica sembra spegnersi, poi le due chitarre e il basso introducono il nuovo ritmo, sul quale entra la batteria propulsiva e inarrestabile di Tony Allen. Al tema esposto dai fiati segue l’assolo ispirato della tromba di Tunde Wiliams, seguito dal sax di Fela. La sua voce piena di sdegno irrompe nella musica dopo oltre 10 minuti di ritmo puro: “Loro non ci hanno mai visto prima, o sto mentendo?” “No, non stai mentendo” tuona il coro. Il testo descrive l’orgogliosa indifferenza nei confronti delle accuse che venivano mosse agli abitanti di Kalakuta con lo scopo di screditarli agli occhi della gente e preparare il terreno per azioni repressive. “Ci chiamano teppisti, ruffiani, fumatori d’erba, prostitute, e noi non diciamo nulla, non rispondiamo. Noi lavoriamo, lavoriamo duramente e non diciamo mai nulla, non rispondiamo. Ma sta arrivando il tempo in cui parleremo, in cui risponderemo. Per noi le vostre calunnie sono come il rumore dei venditori al mercato.”
Confusion (su CD assieme a Gentleman) è il primo brano inciso dagli Africa 70 che non riesce a stare dentro a una sola facciata di un LP. Parla della confusione e della disorganizzazione crescente che caratterizzava la realtà urbana di Lagos, con il suo traffico, le sue dimensioni crescenti, le molte etnie ciascuna con la loro lingua e il flusso di stranieri ciascuno con la sua moneta.
Tutto il materiale pubblicato in questi album era stato composto prima del novembre di sangue a Kalakuta, quando la polizia attaccò la comune e ne brutalizzò gli abitanti. L’uscita degli LP ritardata di oltre un anno rispetto alla composizione dei brani era motivata dal fatto che, al contrario degli artisti che sfruttano le tournée per promuovere la vendita dei dischi, Fela proponeva la sua musica prima dal vivo, e solo in seguito la incideva. Una volta pubblicato, un brano non sarebbe mai più stato riproposto in concerto.
Il 1976 si aprì con l’uscita di Kalakuta Show (su CD assieme a Ikoyi Blindness), altro album da ascoltare in cui viene raccontato l’attacco di oltre un anno prima. A due anni da Alagbon Close, il primo brano di Fela esplicitamente critico verso le autorità, Kalakuta Show ripercorre quella strada accentuandone lo spirito antagonista. Fela aveva ottenuto la vittoria contro le accuse di detenzione di mariyuana e rapimento di minorenni, e nel percorso dal tribunale alla sua dimora, per circa 6 km, fu scortato chiassosamente a piedi da un corteo di oltre 2.500 abitanti del ghetto di Mushin, che bloccarono completamente il traffico di Agege Motor Road, una delle arterie che attraversano Lagos, spezzando la città in due. Fela era oramai il paladino dei reietti della società, e molti sono gli episodi di quel periodo che dimostrano il rispetto che egli si era guadagnato persino negli ambienti della malavita. L’uscita di Kalakuta Show fu più che un semplice atto di sfida, piuttosto fu una vera e propria azione politica, perché chi abusa del proprio potere resta forte fino a quando i suoi abusi non sono resi noti all’opinione pubblica.
L’album contiene due brani, Kalakuta Show, che divenne un grande successo popolare, e Don’t Make Garan Garan, che in yoruba vuol dire egoista e egocentrico. La traduzione dal pidgin stretto è davvero difficile stavolta, quindi perdonate eventuali imprecisioni.
Lasciatemi raccontare qualcosa che non vi ho mai raccontato,
nonostante ci vediamo ogni giorno.
C’è un uomo che cammina in strada, affamato,
ha in testa un cappello, una maglietta color kaki e i pantaloni sopra il ginocchio.
Qualcuno gli propone un lavoro,
gli permette di trasportare delle cose.
Lui trasporta bastoni, gas lacrimogeni, bulloni e caschi protettivi,
lo vedevamo passare spesso.
Ma un giorno, era sabato,
un giorno, era sabato mattina,
le cose cambiarono, alle 5:30 del mattino.
Un giorno, il 23 novembre 1974
Il giorno dello spettacolo a Kalakuta.
Usarono i bastoni, i gas lacrimogeni e i bulloni,
e anche il casco per proteggersi,
e fecero qualcosa che non avevano mai fatto prima.
Tagliarono il filo spinato, buttarono giù il recinto e il cancello.
Noi cominciammo a scappare ovunque,
vedevamo rompere teste,
vedevamo il sangue scorrere,
era il Kalakuta Show.
Quando si precipitò da noi l’avvocato,
appena lo videro arrivare lo picchiarono,
finché non scappò via anche lui.
Questo è stato lo spettacolo a Kalakuta.
(Kalakuta Show)
Oltre a Kalakuta Show, durante il 1976 Fela pubblicò altri sette album, dal contenuto ora satirico, ora caustico, ora seriamente incazzato. Contemporaneamete stava lavorando intorno a un documentario che avrebbe dovuto narrare l’intreccio tra vicende personali e realtà sociale della Nigeria di allora, il cui titolo sarebbe stato Music is the Weapon, e che purtroppo non vedremo mai nella sua forma originale, perché tutto il materiale girato andò distrutto nel drammatico e feroce nuovo attacco alla Repubblica di Kalakuta che sarebbe avvenuto nel 1977. Ma tutto questo lo racconteremo piano piano.
BRANI:
He miss Road
1. He Miss Road
2. Monday Morning in Lagos
3. It’s no possible
Noise For Vendor Mouth
1. Noise for Vendor Mouth
2. Mattress
Everything Scatter
1. Everything Scatter
2. Who No Know Go Know
Confusion
1. Confusion
Kalakuta Show
1. Kalakuta Show
2. Don’t Make Garan Garan