Lucio Battisti – E’ già
Lucio Battisti – E Già recensione.
È il 1982 e Lucio Battisti scrive il suo primo album senza la collaborazione del paroliere Mogol che tanto aveva contribuito coi testi al successo delle sue canzoni.
Il suo posto viene temporaneamente rilevato dalla moglie di Battisti, Grazia Letizia Veronese, firmatasi Velezia (facile: Veronese Letizia Grazia), che rivela eccellenti doti poetiche e si dimostra musa ispirata ed ispiratrice contribuendo in modo concreto e decisivo al fascino particolarissimo di questo album.
E già contiene 12 canzoni, la più conosciuta al grande pubblico sarà Straniero:
- Scrivi il tuo nome
- Mistero
- Windsurf windsurf
- Rilassati ed ascolta
- Non sei più solo
- Straniero
- Registrazione
- La tua felicità
- Hi-fi
- Slow motion
- Una montagna
- E già
Analisi del disco
Per capire lo spirito che anima tutto il lavoro ritengo che siano sufficienti un paio di frasi tratte dal testo di Registrazione:
La Musica come l’Amore è un divertimento, quando si complica invece diventa un tormento ed al piacere subentra la noia, si affaccia la fatica del tuo ruolo, da tanto in alto che eri ti senti al suolo…[omissis]…chissà se è rock o no, ho sempre amato Jagger e gli Stones, i Beatles un po’ meno insieme ai Beach Boys forse perchè hanno il nome che comincia per B. Da Paul McCartney ho imparato a cantare, da Ray Charles ad emozionare, da Dylan a dire quello che mi pare e dal poeta ad alleviar l’umanità, chissà se è rock o no…
È evidente da queste poche righe quanto Battisti si senta stanco del suo ruolo di cantore zuccherato di buoni sentimenti all’italiana e preferisca cambiar direzione perchè ormai stufo di quel clichè che non gli si addice più.
Infatti E già è un album parecchio diverso da quelli che l’hanno preceduto, sebbene il taglio col passato non sia ancora così netto come accadrà coi lavori successivi.
Le melodie sono di fatto ancora ben presenti anche se cominciano a far capolino ritmi inusuali e sintassi compositive piuttosto singolari. Non viene ancora smontata la struttura tipica della canzone anche se per molti dei pezzi di questo album non si può parlare esattamente di sintassi classica basata sul ritornello.
Un esempio tipico è il brano che apre l’album: Scrivi il tuo nome, dove Battisti dichiara i suoi intenti per il futuro:
Scrivi il tuo nome su qualcosa che vale, mostra a te stesso che non sei un vegetale e per provare che si può cambiare sposta il confine di ciò che è normale…[omissis]…il momento migliore per cominciare un’altra vita un altro stile
L’impegno per questo album deve essere stato massimo, lo testimonia anche la copertina curatissima ed apribile, già di colore bianco come quelle degli albums successivi. Lo testimonia la produzione, già affidata a quel Greg Walsh che avrebbe curato tutti i lavori successivi di Battisti, dando prova di grande abilità tecnica: il disco è stato inciso col metodo del Half speed mastering, cioè con una masterizzazione su nastro che gira a velocità dimezzata che dovrebbe consentire una qualità superiore. Così infatti è, visto che anche dal punto di vista tecnico E già è un ottimo lavoro, molto raffinato e ricco di particolari, da scoprire ascolto dopo ascolto.
Le perle da scoprire infatti non mancano di certo ed i 12 pezzi, tutti parecchio diversi tra loro, rappresentano ognuno una tappa di un viaggio ideale alla scoperta del Nuovo Mondo caleidoscopico di Battisti.
Difficilissimo stilare una classifica dei pezzi più significativi, l’hit Straniero non è neppure il pezzo più bello dell’album, forse il suo successo è dovuto a certi echi del Battisti precedente, peraltro presenti anche in Mistero.
Particolarissima e possibile manifesto per tutti gli audiofili ovvero per tutti gli appassionati della Buona Musica ben riprodotta è senz’altro HiFi della quale mi piace riportare l’intero testo:
Un’ora di relax con l’Alta Fedeltà, le luci basse per cominciare, un posto comodo, la cuffia stereo, il disco ha fatto pochi giri e già si insinua il piacere …
HiFi, una canzone nuova, un nuovo 33, parole e Musica da assaporare, chitarra elettrica, chitarra acustica ed un batterista che ci sa fare, si sente proprio che si vuol divertire, conosce bene il suo strumento e sa come farti godere…
HiFi, la melodia fa miracoli si sa, basso profondo ed asciutto, piano che regge tutto, un eco strano per riscaldare il suono, l’organo mugola, la voce miagola e la sequenza non accenna a fermare, il movimento deve continuare, il giro magico non si può spezzare e lentamente a poco a poco aumenta sempre più il piacere…
HiFi, se lo desideri tu lo rimettiamo su, per me è una gioia assecondare i tuoi grilli, delizie di un pomeriggio un poco ipnotico, pieno di fragole, pesche, ciliegie e mirtilli.
E già è dunque un disco di transizione tra il vecchio ed il nuovo e come tale contiene echi del passato e promesse del futuro, promesse che si concretizzeranno solo con l’incontro col paroliere Pasquale Panella, e l’inizio della vera Nuova Era per Lucio Battisti.
Questo lavoro dunque è di fondamentale importanza per capire il percorso, certamente doloroso ed irto di difficoltà che l’Autore intraprese recidendo il cordone ombelicale che lo legava col passato
La monografia L’ultimo Battisti è composta dei seguenti articoli:
Prima pubblicazione il 05/05/1998