0053recensioni Le quattro stagioni A. Vivaldi
Breve storia dell’opera
Vivaldi scrisse i concerti Le quattro stagioni all’incirca nel 1717 quando, dopo quattordici anni di servizio presso l’Ospedale della pietà di Venezia, si trasferì a Mantova presso Phillipp von Hessen-Darmstad. Qui, venutosi a trovare in un ambiente di campagna, in contrapposizione a quello cittadino di venezia, scrisse molti concerti che richiamavano la vita campestre, tra cui: Alla rustica, La caccia e il richiamo degli uccelli detto il Il gardellino.
L’ascolto
Il cd in esame è stato il primo da me acquistato del genere classico,in primo luogo perchè ne avevo già ascoltato il brano iniziale e poi perchè, di tutti i pezzi di classica che avevo sentito, era l’unico di cui conoscevo il nome (anche se pensavo fosse una sinfonia).
Scoprii invece, che si trattava di quattro concerti per violino ed orchestra.
Ogni concerto ha un titolo: La primavera, L’estate, L’autunno e infine L’inverno. Caratteristica di questi concerti è che sono descrittivi, raccontano con la musica l’arrivo della primavera, il canto degli uccelli, il vento di bora, l’orrido vento e così via, questo per quanto riguarda i movimenti veloci. I movimenti lenti invece descrivono momenti languidi quali possono essere: il sonno del capraio, il volo dei mosconi e la pioggia.
Vivaldi, per accentuare la vocazione descrittiva dell’opera, scrive un sonetto per ogni concerto. Leggendoli ci accorgiamo di quanto la musica renda esattamente l’idea delle parole.
La partitura è molto coinvolgente e allegra, tanto è piacevole l’ascolto, che il cd sembra finire subito. Inoltre leggendo le note di Vivaldi è più facile immergersi nella musica.
A volte sembra che i suoni della natura e quelli della musica divengano un tutt’uno. L’orchestra sembra il tuono di un temporale e il gelido vento d’inverno contemporaneamente. Il violino del solista assume le sembianze del cinguettìo degli uccelli e del camminare saltellando sul ghiaccio. In particolare in parecchi passaggi è costretto a veri e propri saggi di bravura. I concerti infatti, non sono per nulla facili da eseguire, anzi, una delle cose che mi impressionò quando lo ascoltai, era la bravura dei solisti. In questo cd, infatti, ogni concerto ha un solista diverso.
Il tessuto orchestrale è vivacissimo. Tutti i musicisti sembrano a loro agio nell’interpretare lo spartito. Nei brani veloci l’orchestra riesce a mantenere un’equilibrio, tra le sezioni, davvero rimarchevole; negli adagio riesce perfettamente a interpretare la situazione proposta ricreando anche l’atmosfera giusta.
Qualità audio
Il cd in questione è stato registrato dal vivo. La qualità del suono è buona, in particolare mi è piaciuta la ricostruzione della scena sonora, ben equilibrata e centrata. Buona la focalizzazione dei solisti resi in primo piano.
Il suono non è affaticante e non infastidisce assolutamente. La prima impressione che mi fece, fu quella di poter riconoscere la provenienza dei suoni e farmi così un’idea della disposizione di un’orchestra.
A presto.