Cranberries

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Dopo i sold out di Milano e Bologna, i Cranberries sono tornati in Italia, all’ombra della Mole torinese, per un gradevole spettacolo dal vivo. Due ore di grande musica, capace di accompagnare lo spettatore lungo un viaggio sonoro che ha attraversato i dieci anni di carriera della band.

I molti fans, accorsi al Palastampa del capoluogo piemontese, hanno assistito ad un generoso show, dominato dalla cristallina e potente voce di Dolores O’Riordan, che nonostante la seconda recente maternità, appare più bella che mai.

Il gruppo originario della piccola cittadina irlandese di Limerick, ha offerto al suo pubblico il meglio del loro repertorio, raccontando in musica storie d’amore e di vita vissuta, con quella grande semplicità che contraddistingue i Cranberries. Lo spettacolo inizia in perfetto orario e solo dopo pochi brani ci si rende conto quanto l’evento sia vissuto come tale dagli spettatori. Un vero e proprio cocktail di forti emozioni; infatti i tanti fans partecipano attivamente per tutto lo spettacolo, cantando ogni singola parola delle hits della band e battendo ritmicamente le mani sulle sonorità create ad hoc dai fratelli Hogan.
Durante il live, la bella O’Riordan, che proprio in questi mesi sta valutando l’idea di intraprendere la carriera cinematografica, cambia più volte la sua tenuta da stage; tenta di buona lena di parlare uno stentato italiano per ringraziare il fans club nostrano, che le regala un bouquet di fiori; getta acqua alle accaldate prime file; regala il suo boa viola ad una ragazza che urla per lei. Una Dolores in piena forma, in perfetta sintonia con il suo ammaliato pubblico.
I migliori momenti del concerto, coincidono con le performances delle classic tracks, come ad esempio “When you’re gone”, durante la quale forti luci azzurre illuminano dolci mani ondeggianti che diventano festanti sulle note di “Just my immagination” e “Salvation”.

Non solo, quindi, brani estratti dall’ultimo lavoro “Wake up and smell the cofee”, ma anche canzoni più conosciute come la splendida “Linger” e la grintosa “Animal instinct”, capaci di trasmettere buone vibrazioni agli spettatori, che si sono trovati di fronte ad un live che almeno per una volta vale il prezzo del biglietto.