Kuadra “Non avrai altro dio all’infuori di te”, recensione
Dopo qualche tempo torniamo nel mondo dei Kuadra, quartetto granulare di Vigevano attivo da ormai due lustri. Il combo, dedito (fondamentalmente) ad un crossover aperto a diversificati ascendenti, torna nel fiume delle nuove proposte, fluttuando sulle onde underground di un concept urtante e visionario quanto la cover art creata da Loris Dogana.
Dieci tracce ruvide in cui vivono barre, alternatività e ricerca accorta della comunicazione, dalla quale nasce vive e muore uno sguardo a tratti nichilista di una società schiava di tendenze e smarrimento. Un ritrovato turbamento che nasce sin dalle prime note ridondanti di La grande crocifissione, estraniante mood in cui l’approccio sonoro, nonostante l’impronta dell’inciso, non riesce a radunare le forze espressive che nascono fiorenti tra la bass line e i piatti schizzoidi di La larva, nervosa composizione armonica, aperta ad un rock dal facile impatto, venato da striature taglienti, spaziature e cambi direttivi.
La band, forte del proprio lungo viaggio on the road, giunge a teatralizzare un songwriting ricercato e alimentato da una nereggiante e claustrofobica aurea espressiva (Per un mondo minore), che si fa osservativa nell’inferno de Il male, maturando la necessità di evolvere verso una rabbia che a tratti appare eccessivamente calmierata. Le interessanti percussioni raccolte attorno alle distorte note della sei corde non sembrano essere sufficienti per raggiungere strutture più convincenti. Infatti, il lato migliore del nuovo antropocentrico mondo della band arriva con la sintesi artificiale di Questo è un morto, scomoda scultura musicale, in cui la scarnificazione dell’armonia anticipa i battiti ansiogeni di In memoria del nostro futuro, traccia evocativa, in grado di restituire il giusto beating all’emotività della band.
A chiudere questo nuovo Non avrai altro dio all’infuori di te è infine Mettersi in salvo, specchio espressivo dei nuovi Kuadra, autori di un disco il cui eco arriva non certo al primo ascolto… pertanto abbandonate il quotidiano ed immergetevi tra le note di un disco (forse) vittima di ignavia, ma che racchiude in sé idee e carattere…ma vi prego non chiamatelo alternative metal!
Tracklist:
1. La grande crocifissione
2. La larva
3. Per un mondo minore
4. Abdul
5. Il male
6. Con una pistola
7. Questo è un morto
8. Godzilla a Milano
9. In memoria del nostro futuro
10. Mettersi in salvo