Chief Stephen Osita Osadebe – Sound Time
Nata nel 2001, Indigedisc è un’etichetta newyorkese con caratteristiche realmente uniche. I titoli pubblicati riguardano artisti africani di levatura assoluta e di grande importanza nella storia della musica del continente nero, di cui vengono presentate registrazioni risalenti agli anni ’60, ’70 e ’80, introvabili in quanto pubblicate solo nei loro paesi di origine. I brani provengono da più dischi, scelti in modo oculato e generoso, tanto che ciascun CD della Indigedisc contiene più di 70 minuti di musica.
Nonostante le vecchie produzioni africane siano spesso inascoltabili dal punto di vista della qualità audio, i dischi Indigedisc hanno una qualità sonora notevole anche se i brani scelti provengono da registrazioni originali differenti, ascoltanti in sequenza sui CD Indigedisc acquistano tutti un suono omogeneo e mai compresso, l’immagine stereo è buona, gli strumenti e le voci hanno un timbro naturale. Ciò è sintomo di una produzione di qualità, confermata dalla scelta delle copertine in cartone e dai contenuti dei libretti interni, in cui, oltre a belle fotografie d’epoca è contenuto l’elenco dei musicisti (informazione non scontata) e un breve saggio ricco di informazioni sull’autore e sul contesto musicale del paese e dell’epoca.
L’Indigedisc nasce dalla passione di Andy Frankel, il quale introduce Sound Time, la sua prima pubblicazione, descrivendo la gioia e l’orgoglio di offrire musica tra le più notevoli dell’Africa, ricercando tra gli artisti e le produzioni trascurate dall’industria discografica internazionale.
Oltre a Osadebe, sono usciti per Indigedisc Apala Messanger, una raccolta di musica Apala degli anni ’60 e ’70 suonata dal maestro Haruna Ishola, We bifore Me di Lagbaja, che raccoglie tre titoli degli anni ’90 di uno straordinario gruppo Afrobeat nigeriano, e una raccolta di registrazioni locali degli anni ’70 di King Sunny Ade, il re nigeriano del Juju, effettuate prima che Ade raggiungesse notorietà internazionale grazie ai sui dischi prodotti dalla Island RecordUltima notizia da evidenziare: i Cd Indigedisc si trovano anche in Italia!
Passiamo a parlare di Sound Time. I “titoli” con cui si fanno chiamare i musicisti nigeriani mi hanno sempre divertito: tra i vari King, Prince, Doctor, Commander, qui incontriamo “Chief” Osadebe, nato nel 1936 da una famiglia Igbo della Nigeria orientale. Cantante e polistrumentista, Osadebe si ispirò alla musica da ballo del Ghana, chiamata Highlife, contribuendo da pioniere a creare l’Highlife nigeriano. Questo genere musicale nasce nel periodo coloniale, e l’influenza europea è riconoscibile, oltre che nelle melodie, anche negli arrangiamenti, nell’utilizzo di sezioni di fiati e in certe sonorità jazz.
La vera esplosione dell’Highlife avvenne in Ghana negli anni ’50, sotto il governo di Kwame Nkrumah, uno dei primi presidenti dell’Africa postcoloniale a promuovere attivamente il ritorno alle radici culturali africane. Per questo nell’Highlife, accanto a melodie e arrangiamenti di sapore europeo, convive l’incredibile tessuto della poliritmia africana, supportato, come in questo disco, da possenti sezioni ritmiche.
Sound Time è Highlife ai massimi livelli. Il groove dei Nigerian Soundmakers è semplicemente irresistibile. Ciascuno strumento contribuisce a creare un tessuto ritmico in continua mutazione, sul quale tempi diversi si sovrappongono uno sull’altro, spostando continuamente gli accenti. Le percussioni (batteria, congas, claves e shekere)si sovrappongono alle precise ed impeccabili linee del basso e della chitarra ritmica di Fidelis Mazua, mentre la sezione di fiati formata da tromba, trombone e sax tenore, si inserisce a conferire un sapore funk al tutto. La chitarra solista di Ezekiel Uti suona in wah wah i suoi splendidi assoli, riempiendo gli spazi lasciati dalla voce profonda di Chief Osadebe, che racconta le sue storie intrecciandosi al contrappunto del coro.
Pezzi come Ana Masi Ife Wa catturano chi ascolta e lo trascinano in una giungla di ritmi in continuo crescendo di tempo e complessità, tanto che dopo i quasi 19 minuti in cui si sviluppa la traccia (che finisce in sfumando, come a dire che ce ne potrebbe essere ancora) viene voglia di riascoltarla di nuovo.
“Hello Folks – è l’inizio di Oyolima, la traccia 1 – Long time noisy, now it’s Sound Time!” E’ tempo, per noi, di assaggiare il sound unico di Chief Osadebe e dei suoi Soundmakers, e Sound Time è veramente il disco giusto, molto più grintoso e spontaneo del suo Kedu America, l’ultimo ed acclamatissimo lavoro discografico lanciato sul mercato internazionale dalla Xenophile nel 1996.
Cercatelo, e tenete d’occhio la Indigedisc: un’etichetta meritoria che sicuramente in futuro ci offrirà altre “perle” come questa.