Ideogram”Life mimics theatre”, recensione
Partiti dall’extended played d’esordio, il quartetto Milanese degli Ideogram, giunge oggi al debut sulla lunga distanza, grazie alla WormHoleDeath.
Dodici tracce imperlate di melodia sinfonica, in cui il metal e suoi ricami trasversali incontrano il favore degli amanti del genere. Un disco che, rafforzato dal colore rubino della sua straordinaria opera di art work, si offre all’ascolto, tra rimandi teatrali ed espressività per certi versi originale ed inconsueta, in cui la marcata componente visiva sembra voler ricalcare il moniker stesso, rappresentazione metaforica della natura umana.
Un inquieto e cupo intro, lascia spazio all’ottimo songwriting iniziatico di The Art of bleeding, in cui un suono cripto-futurista si amalgama ad impronte classicheggianti, così come il tradizionale e moderato groove che spesso va a mescolarsi alla lirica determinata di un’aurea sinfonica, pronta ad emergere tra le note di I’m a candle e Tremblig hands, sporcata da ossessivi passaggi iniziali, in cui lo sguardo tormentoso funge da scenografia agli elementi scream. Giochi inquieti e spezie elettroniche sembrano poi non disdegnare lo sguardo nero ai confini del tracciato, a tratti aperto ad armonie delicate che si fanno destabilizzanti nei speudo horririfici passaggi di Falling Snow , i cui spazi espressivi, nonostante un approccio perfettibile alla lingua inglese, donano inevitabilmente una finestra osservativa sulla convincente struttura compositiva.
Non mancano poi tolleranze rinascimentali ( Reflections ) né strutture angoscianti ( Reign of stars ) che fuoriescono dal contrappasso derivativo di attuazioni balance ed espressività teatrale, atta a destabilizzare i puristi attraverso una perdizione enunciata da passaggi in levare. Se poi con Geisha for my demons, la vocalità sembra funge alla perfezione, tra i momenti migliori possiamo infine evidenziare le sensazioni Evanescence in grado di raccoglie i tracciati emozionali che vanno ben oltre le attese.
Insomma un disco che, ad onor del vero a me non è piaciuto, ma che di certo sarà una piacevole colonna sonora per chi ama sfide musicali legate alla docilità del metal.
Tracklist:
Life Is Pregnant Of Death
The Art Of Bleeding
Evil (In Her Hands)
Falling Snow
Trembling Hands
Geisha For My Demons
Invisible Again
Reflections
Rain Of Stars
I Am Candle
In A Cobalt Ocean
Death Is Pregnant Of Life