Jimi Hendrix Experience – Are you experienced? – 1967
La band Experience ha, dalla sua, una notevole solidità strumentale, basata su Mitch Mitchell alla batteria e su Noel Redding al basso, ma sublimata dalle spaventose capacità tecnico-compositive di Jimi Hendrix, capace veramente di realizzare i sogni più arditi dell’iconografia rock, cioè del guitar-hero che letteralmente trasforma il suo strumento in un oggetto sessuale da possedere.
L’album è un’ originale e potentissima mistura di rock, blues e psichedelia, governato sì dalla carismatica voce di Hendrix, ma soprattutto dalle sue evoluzioni chitarristiche, che spaziano dalle dilatate e strazianti note blues alle divagazioni psichedeliche che portano la chitarra del suonatore e la mente dell’ascoltatore in territori di un’ammaliante verginità.
Indimenticabile il blues psichedelico di “Foxy lady”, così come il possente blues di “Red house” o i suoni serrati di “Manic depression”, mentre il rock di “Fire” è di un’altra categoria rispetto ad altre uscite del periodo, come anche attraenti sono le, sia pure ingenue, sperimentazioni di “Third stone from the sun” e “Are you experienced”.
I tre 45 giri che uscirono all’epoca in anticipo rispetto all’album (“Hey Joe”/“Stone free”, “Purple haze” e “The wind cries Mary”/”Highway chile”) sono compresi nell’ultima ristampa su cd e questo non fa altro che alzare il livello qualitativo dell’intera incisione, visto che il pesante rock-blues hendrixiano qui si illumina di magici e leggiadri lampi psichedelici.
Negli album successivi (da ricordare almeno “Electric ladyland” del 1968), fino alla morte avvenuta nel 1970, Hendrix esplorerà sempre più le commistioni tra rock, psichedelia e suono nero, complice una chitarra sempre più bizzarra e sovrana.