Hellvate”Dehumanized”, recensione
Il profeta negli inferi è tornato, armato di nuove intuizioni creative, poste al servizio di una curiosa e riuscita mescolanza di sonorità, fedeli alla concettualità di metal tout court. Infatti, ascoltando il nuovo extended played degli Hellvate ci si rende immediatamente conto di come i fisiologici cambi di line up non solo abbiano reso più forte la band, ma abbiano regalato nuove e convincenti spezie emotive. Non a caso questi mutamenti sostanziali hanno portato gli Hellvate a manovrare il proprio creato attraverso un attività live, che ne ha inevitabilmente accresciuto l’audace espressività ed il tecnicismo esecutivo.
L’impronta introduttiva di Beyond the cataclysm, virata verso una narrazione a tratti nu synphonic, definisce un andamento caustico e atmosferico, atto a preparare l’ascoltatore ad un ambiente “de-umanizzato”, in cui la forma torna ad essere quello degli episodi brutali, tra intrecci tecnici ed una magnifica linea gutturale. Le atrocità espressive (Dehumanized) sembrano nate con l’intento di incidere staffa e martello, qui proni all’isterico e ben assestato drum set, proprio come accade con Throne of maggots. L’approccio sonoro non disdice intarsi sonori in grado di travalicare ogni genere, riuscendo ad ottimizzare intuizioni oscure portate verso un brutal contenutistico, tra sporche e orrorifiche visioni di un futuro post apocalittico, da cui emerge il nuovo spirito espressivo della 4 chords. Con Claustrophobic time under the rubbles arriviamo infine a ritmiche chiuse ed occludenti, che danno il giusto ritmo ad una vocalità pronta a raggiungere un reale apice canoro, riuscendo a cavalcare il tecnicismo chitarristico e i suoi modulati cambi direzionali, studiati per creare un giusto acume narrativo. L’approccio sonico, definito tra terreni old style e sensazioni crypto industrial, rinasce da un veloce fade aut, prologo introduttivo della martellante Innocent martirium, traccia aperta ad una velocità concreta e deflagrante, che appare specchio perfetto della passione vitale che il quartetto porta con sé sin dagli esordi.
1. Beyond The Cataclysm
2. Dehumanized
3. Throne Of Maggots
4. Claustrophobic Time Under The Rubbles
5. Innocent Martirium
6. Alive In The Wood (demo 2006)